La Cripta di Sant'eusebio
Guida alla Cripta di Sant'Eusebio a Pavia: Patrimonio Culturale
E’, a giudizio del Rivoira, uno dei più importanti monumenti pre lombardi.
Sappiamo da Paolo Diacono che la basilica (forse in origine ostrogota) di S. Eusebio esisteva al tempo di Rotari (636-652) ed era dedicata al culto ariano. Solo la cripta s’è salvata dalla ricostruzione eseguita nei primi anni del secolo XVIII.
E’ questa una basilichetta coperta di volte a crociera con archi apparenti (due delle quali volte a costoloni), sostenuti da pilastri parietali, e da sei fusti isolati frammentari di tufo o di marco, e da quattro fusti isolati eseguiti espressamente, i quali hanno tutte le basi sepolte, e il capitelo dalla forma di piramide tronca rovesciata. Ora, tanto sui fusti frammentari, quanto sui capitelli dei fusti eseguiti espressamente, poggiano dei barbari capitelli marmorei, recanti in ciascun angolo e su ciascuna faccia una o due ordini di foglie rosse e dure.
Crede il Rivoira che le volte di questa cripta, le volte a costoloni, siano dovute a una riedificazione seguita al terremoto del 1117, quando in Pavia furono risarcite o fabbricate molte altre chiese: ma che nella riedificazione dovettero essere usufruiti i vecchi pilastri e capitelli, testimonio della barbarie in cui era piombata la scultura, nella prima metà del secolo VII, nei paesi soggetti ai Longobardi. Secondo il Rivoira, questi capitelli sono il più antico esempio di capitello Cubico, o Pre Lombardo.
Nelle pareti della cripta si vedono tracce di affreschi (alcune teste di santi), assai posteriori ai capitelli.
Fonte: Pavia e i suoi monumenti