Chiesa di Santa Maria delle Grazie
Storia e Architettura della Chiesa di Santa Maria delle Grazie a Pavia
Questa chiesa, costruita nello stile dei Gesuiti, è l’opera d’un ignoto architetto, il cui piano fu modificato dal pittore e architetto pavese G B Tassinari. La prima pietra fu deposta il 5 agosto 1609 dal vescovo G B Biglia. Fu restaurata e abbellita dal vescovo Luigi Tosi nel 1824.
L’ interno è maestoso per molte colonne e bellissimi fregi di stucco. Vi si ammirano vivaci affreschi dei fratelli Giovanni Mauro e G Battista della Rovere, detti Fiammenghini. Negli angoli degli archi delle cappelle alcuni profeti (1629); in dodici piccoli comparti, fra le minori pilastrate altrettanti putti, che portano i simboli della Cantica, e tra le pilastrate maggiori sei storie della Vergine: L’ annunciazione, la visita a santa Elisabetta, la nascita di Cristo, a destra; la natività della Vergine, la presentazione al Tempio, lo sposalizio con san Giuseppe, a sinistra.
L’ultima di queste storie è firmata e data (1636), che si vede nel coro. L’altar maggiore fu sontuosamente costruito nel 1743 su disegno dell’architetto G A Veneroni e con lo scalpello di Giuseppe Ferrari. L’assunzione della Vergine sulla fronte dell’arco dell'altare maggiore è opera dei fratelli Stefano e Giuseppe Daneda di Treviglio (1641). L’effigie di santa Teresa (1625) è di G Cesare Procaccini; il transito di sant’Agostino è opera datata e firmata dal belga Everardo de Dort (1616). Nella seconda cappella a sinistra di chi entra, si vede una Vergine col Bambino, del 1578, che già adornava una cappelletta sulla strada che conduce a S. Pietro in Verzolo. E’ notevole la cappella funeraria del cardinale Agostino Riboldi.
Fonte: Pavia e i suoi monumenti