Chiesa dei Santi Primo e Feliciano
Chiesa dei Santi Primo e Feliciano: Storia e Architettura a Pavia
Secondo il Robolini, questa chiesa, della cui primitiva costruzione non rimane che la facciata, anch'essa deturpata, deve risalire alla seconda metà del secolo XII. Nel primo campo della navata chiusa di destra, si vede, coperto in parte dagli oggetti ingombranti il luogo, che serve di ripostiglio, un affresco d'ignoto auto-re, datato 1496, rappresentante inferiormente il Purga-torio, dal quale escono le anime purificate, le quali, trattene dalla Vergine e rivestite di veste candida e di corona, vengono dagli angeli introdotte in Paradiso; superiormente, il Redentore, in una mandorla, tra gli Apostoli.
Nel primo altare a sinistra si ammira l'ancona a tre scompartimenti di Agostino da Vaprio, Firmata e datata 1498: nel mezzo, la Vergine col Bambino; a destra, san Filippo di Faenza; a sinistra, san Giovanni Battista; in alto, il Padre Eterno. È questa una delle più notevoli opere della pittura pavese del Quattrocento, rinnovata dal Foppa, e l'unica superstite della scuola di fra Giovanni da Vaprio, di cui Agostino fu figlio. L'altare che segue si adorna di un'antica statua di san Biagio (secolo XIV?), simile a quella di san Teodoro. Sulla parete inter: una della facciata, a sinistra, un bell'affresco, chiuso di cornice, con una Madonna col Bambino, peruginesca.
Non dimenticheremo alcuni quadri: il martirio di san Lorenzo di M. A. Pellini; la Vergine, san Giuseppe e sarta Apollonia di P. A. Magatti; il Crocifisso del pavese S. badini. Finalmente le due grandi pitture a lato dell': tar maggiore, storie dei santi Primo e Feliciano, sola opera di Paolo Barbotti (1860).
Fonte: Pavia e i suoi monumenti