UNA VOCE DALLE VISCERE DEL LUNGO TICINO: IL SISTEMA FOGNARIO ROMANO
Se quasi tutta la Pavia romana dorme sepolta e per lo più inesplorata, c’è una parte che invece ancora lavora da millenni per tenere la città pulita.
A pochi metri sotto i piedi degli oltre settantamila suoi abitanti che ogni giorno calpestano le strade del centro, scorrono (e funzionano) le cloache romane. In altre parole , il sistema fognario cittadino è ancora quello costruito duemila anni fa. Invisibile, efficiente, essenziale.
Non si possono vedere, ma il sibilo che proviene dalle viscere della terra si può ancora sentire. Basta scendere . per farlo, sulla passeggiata pedonale proprio sotto il viale del Lungo Ticino Visconti, appena dopo il ponte Coperto.
Qui , si incontrano due collettori, oggi resi più efficienti da recenti lavori. Il primo è all’altezza di Porta Calcinara, il secondo poco prima del ponte Coperto. Gli altri due si trovano invece sotto il Lungo Ticino Sforza, uno all’altezza di Porta Salara, l’altro all’altezza di Porta Nuova.
Non si può entrare, ovviamente. Ma se ci si avvicina, si sentono ancora ruggire le acque che arrivano dalle antiche cloache sistemate all’interno del sistema fognario che parte dal cuore dell’antica Ticinum.
Sono sei i collettori principali e scaricano in Ticino mediante le quattro cloache di Porta Salara, di Porta Nuova. Ciascuna di queste ha diversa portata e serve le diverse zone della città.Tozzi evidenzia come già allora l’ingegneria avesse predisposto e organizzato la raccolta delle acque con una precisa finalità del minor inquinamento. Lo sbocco maggiore si trova presso l’angolo più basso della città, a sud-est, e risponde a quest’obiettivo poiché la funzione principale consisteva nella raccolta e nello smaltimento delle acque piovane e quindi chiare.
In particolare il collettore 4 raccoglie le acque della roggia Carona. La canalizzazione sotterranea corrisponde al tracciato delle vie in superficie e fa quindi parte di un grandioso piano costruttivo. E a dimostrazione di questo basta vedere come nella zona del centro storico il disegno della rete fognaria è geometricamente regolare, mentre altrove appare più disarmonico.
L’intera Ticinum, dalle strade alle case, era dotata di un formidabile sistema fognario che, come ricorda Opicino, era una città nella città percorribile anche da un uomo a cavallo.
Oggi, sono sempre più frequenti i crolli di ampi tratti dell’antica rete fognaria romana. Ma, di fatto, è ancora l’unica funzionante.