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Risotto alla Certosina: Un Tesoro di Sapore dalla Cucina Monastica

Dalle antiche mura della Certosa di Pavia, un piatto che unisce la semplicità dei monaci certosini ai profumi intensi della tradizione lombarda, tra pesce d’acqua dolce, funghi e riso.

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Risotto alla Certosina: Tradizione e Gusto dal Cuore dell’Italia

Il risotto alla certosina è una delle espressioni più affascinanti della cucina monastica italiana, un piatto che unisce semplicità, spiritualità e sapore. Nato tra le mura silenziose della Certosa di Pavia, questo risotto rappresenta la sapienza culinaria dei monaci certosini, che cucinavano con ingredienti genuini, spesso provenienti dai loro orti o dalle vicine campagne.

Origini e storia

Il termine "certosina" fa riferimento all'ordine monastico dei Certosini, fondato nel XI secolo da San Bruno. I monaci vivevano (e in alcune certose vivono ancora) secondo una regola austera, fatta di silenzio, meditazione e lavoro. La cucina certosina riflette questa sobrietà: pochi ingredienti, ma scelti con cura e lavorati con dedizione.

Il risotto alla certosina è un piatto tipico lombardo, in particolare della zona pavese, ed è spesso servito durante occasioni speciali o nel periodo natalizio. La particolarità del piatto sta nella sua fusione di ingredienti di terra e di acqua, unendo riso, funghi, pesce d’acqua dolce (soprattutto anguille o tinche), gamberetti di fiume e pomodoro.

Ingredienti tradizionali

Le versioni possono variare, ma la ricetta originale prevede:

  • Riso Carnaroli (tipico della Lomellina)
  • Anguilla o tinca (pulita e spezzettata)
  • Gamberetti di fiume
  • Funghi secchi
  • Pomodori pelati o concentrato di pomodoro
  • Cipollaaglio
  • Brodo di pesce
  • Burro
  • Olio extravergine d’oliva
  • Prezzemolo tritato fresco
  • Vino bianco secco
  • Sale e pepe

Preparazione

La preparazione del risotto alla certosina è laboriosa ma gratificante. I monaci avevano tempo e pazienza, e questi due elementi sono fondamentali per ottenere un piatto equilibrato.

  1. Preparazione del fondo: Si fa un soffritto leggero con cipolla, aglio e olio. A questo si aggiungono i funghi secchi (precedentemente ammollati) e poi i pomodori pelati.
  2. Cottura del pesce: L’anguilla o la tinca vengono aggiunte e lasciate cuocere lentamente. Anche i gamberetti di fiume vengono aggiunti in questa fase.
  3. Cottura del riso: Dopo aver sfumato con il vino bianco, si aggiunge il riso, che viene cotto lentamente, come in ogni risotto, con l’aggiunta graduale di brodo di pesce caldo.
  4. Mantecatura: A fine cottura si aggiunge burro e prezzemolo per mantecare il risotto e conferirgli una consistenza cremosa.

Un piatto simbolico

Oltre al gusto, ciò che rende speciale il risotto alla certosina è il suo valore simbolico: unisce ingredienti poveri, reperibili in natura, ma li trasforma in un piatto complesso e raffinato. È la perfetta espressione di come il cibo possa riflettere una filosofia di vita: equilibrio, sobrietà, armonia con la natura.