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La Necchi: dalle fonderie alle macchine da cucire, cuore industriale di Pavia

Dalle fonderie ottocentesche alle celebri macchine da cucire: la storia della Necchi, simbolo industriale di Pavia

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 Le origini (1892-1896)

La Necchi nasce nel 1892 grazie ad Ambrogio Necchi.
Nel primo stabilimento, con 85 operai, si producevano:

  • radiatori,
  • ponti in ferro,
  • tettoie,
  • macchine e strumenti agricoli,

destinati soprattutto all’area agricola pavese.

Nel 1895 l’azienda acquistò un nuovo stabile di fronte al primo opificio e, nel 1896, ampliò la sede originaria costruendo una nuova fonderia.

L’espansione industriale (1900-1904)

Nel 1900, sotto la guida di Ambrogio Necchi, venne realizzata una fonderia di 80.000 m², che occupava circa mille operai.
La qualità dei prodotti portò presto alla necessità di trasferire lo stabilimento, ormai la fonderia più importante della città, in un’area più adatta: tra il Navigliaccio e lo scalo merci.

Dopo una trattativa con il Comune di Pavia, si decise di edificare il nuovo complesso lungo la strada per Abbiategrasso.
Nel 1904, all’estrema periferia occidentale della città e nei pressi della stazione ferroviaria, sorse un moderno complesso industriale, che negli anni successivi inglobò anche i fabbricati di:

  • la Gaslini-Rizzo,
  • il risificio Traverso-Noè.

Una fabbrica al servizio della produzione (1904-1908)

Lo stabilimento venne progettato per supportare la produzione della materia prima e fu collegato alla ferrovia Milano-Genova tramite raccordi dedicati.
Era dotato di due forni di fusione e il prodotto principale dell’epoca erano i radiatori per caloriferi.

Tra il 1907 e il 1908, Ambrogio Necchi acquistò nuovi terreni dal Comune e ampliò ulteriormente l’attività.
La Società anonima fonderie Ambrogio Necchi adattò l’ex fonderia Torti e ing. G. Callegari alla produzione di:

  • vasche da bagno smaltate,
  • cucine economiche.

La Necchi dei Pavesi

Nonostante la lunga e importante attività nel settore metallurgico, per i pavesi la Necchi sarà sempre e soprattutto la fabbrica delle macchine da cucire.

Un’azienda che ha dato lavoro a generazioni di cittadini, accompagnando la crescita della città e diventando parte inscindibile della sua storia industriale e sociale.

 

M.F.F.