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Ambrogio Fogar e il Suo Fedele Compagno Armaduk

Una Storia di Avventura e Sopravvivenza

 

 

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Ambrogio Fogar, nato a Milano il 13 agosto 1941, è stato uno dei più celebri esploratori e avventurieri italiani del XX secolo. La sua vita è stata un susseguirsi di straordinarie imprese che hanno spaziato dalle esplorazioni polari alle traversate oceaniche. Tra tutte le sue avventure, una delle più toccanti e memorabili è stata quella condivisa con il suo fedele cane Armaduk, un pastore tedesco che è diventato un simbolo di lealtà e coraggio.

 L'incontro con Armaduk

Armaduk è entrato nella vita di Fogar in un momento cruciale della sua carriera. Già famoso per le sue imprese, tra cui la traversata in solitaria dell'Atlantico in barca a vela e il raggiungimento del Polo Nord con mezzi di fortuna, Fogar desiderava un compagno di viaggio per le sue prossime avventure. Armaduk, un imponente pastore tedesco, si rivelò presto più di un semplice cane: divenne un compagno inseparabile, un vero e proprio membro dell'equipaggio.

 

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 L'Avventura nel Pacifico

La vicenda che ha cementato il legame tra Fogar e Armaduk agli occhi del pubblico è senza dubbio il naufragio nel Pacifico. Nel 1978, durante una traversata oceanica a bordo del suo yacht "Surprise", Fogar e il suo compagno di viaggio Mauro Mancini furono sorpresi da una tempesta che capovolse l'imbarcazione. Per giorni, i due uomini e Armaduk lottarono per la sopravvivenza su una zattera di salvataggio, affrontando la fame, la sete e gli squali. In quei giorni drammatici, Armaduk si dimostrò fondamentale non solo per il morale, ma anche per la sopravvivenza, aiutando a tenere lontani gli squali e offrendo calore e conforto.

Il Ritorno e la Celebrità

Dopo venti giorni alla deriva, Fogar, Mancini e Armaduk furono finalmente tratti in salvo da una nave giapponese. Purtroppo, Mancini non sopravvisse all'esperienza, morendo poco dopo il salvataggio. La storia di questo naufragio e della lealtà di Armaduk commosse l'Italia e il mondo intero, trasformando il cane in un eroe a quattro zampe.

Ambrogio Fogar documentò questa straordinaria esperienza nel libro "La zattera" (1979), in cui racconta non solo le difficoltà affrontate durante il naufragio, ma anche il profondo legame sviluppato con Armaduk. Il libro ebbe un grande successo, contribuendo a rendere ancora più celebri i protagonisti di questa avventura.

 

 

images.jpegL'Eredità di Armaduk

Dopo il naufragio, Armaduk continuò a essere il fedele compagno di Fogar fino alla sua morte. La loro storia ha ispirato molte persone e ha sottolineato l'importanza della fedeltà e della forza d'animo nei momenti di difficoltà.

Ambrogio Fogar continuò a vivere una vita piena di avventure, nonostante un tragico incidente nel 1992 che lo lasciò paralizzato. Morì il 24 agosto 2005, lasciando un'eredità di coraggio, esplorazione e amicizia uomo-animale che continua a ispirare.

In conclusione, la storia di Ambrogio Fogar e Armaduk non è solo un racconto di avventura estrema, ma anche una testimonianza del legame unico che può esistere tra un uomo e il suo cane, capace di superare le avversità più dure e di lasciare un segno indelebile nella memoria collettiva.

 

 

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