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Albert Einstein a Pavia: l’estate che segnò l’inizio di un genio

Il giovane Einstein tra studi, amicizie e ispirazioni in una città che ha lasciato un’impronta indelebile nella sua vita e nella storia della scienza.

 

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Albert Einstein a Pavia: un'estate che cambiò la storia

Nel 1895, un giovane Albert Einstein, appena quindicenne, lasciò Monaco per raggiungere il padre a Pavia, dove la famiglia si era trasferita per avviare un'attività nel settore elettromeccanico. Questo soggiorno, seppur breve, rappresentò un momento significativo nella vita del futuro padre della relatività.

La residenza a Palazzo Cornazzani

La famiglia Einstein si stabilì in un prestigioso edificio medievale nel centro storico: Palazzo Cornazzani, in via Foscolo 11. Questo palazzo, noto anche per aver ospitato il poeta Ugo Foscolo, divenne la dimora temporanea del giovane Albert. Qui, Einstein alternava lo studio all’esplorazione della città, partecipando a escursioni in bicicletta e a bagni notturni nel fiume Ticino.

I primi interessi scientifici

Durante il soggiorno pavese, Einstein iniziò a coltivare un interesse più profondo per la scienza. Scrisse una memoria scientifica intitolata "Sull'investigazione dello stato dell'etere in un campo magnetico", che rappresenta uno dei suoi primi approcci al pensiero teorico che avrebbe in seguito rivoluzionato la fisica.

Legami affettivi e culturali

In questo periodo, Albert strinse una forte amicizia con Ernestina Marangoni, una ragazza di Casteggio. La loro corrispondenza, durata per anni, dimostra quanto il legame con Pavia sia rimasto vivo nei suoi ricordi. In una delle sue lettere, Einstein ricordava con affetto il Ponte Coperto, simbolo della città, definendolo "quel bel ponte di Pavia".

Un segno nella memoria della città

Oggi, il legame tra Albert Einstein e Pavia è celebrato con una targa commemorativa posta sul Ponte Coperto e una lapide a Palazzo Cornazzani. Questi luoghi ricordano una parentesi importante nella giovinezza di uno degli scienziati più influenti della storia.

Il soggiorno pavese di Einstein, pur breve, fu carico di stimoli intellettuali, emozioni e ispirazioni. Un momento formativo che contribuì, in modo forse silenzioso ma profondo, alla nascita del suo straordinario genio.

 

M.F.F.