Mino Milani, il narratore di Pavia: tra storia, romanzo e memoria
Dallo scrittore per ragazzi al giornalista e storico locale, il lungo viaggio culturale di Mino Milani che ha reso Pavia protagonista della sua opera e del suo tempo.
Mino Milani e Pavia: il cantastorie della città
Mino Milani, nato Guglielmo Milani il 3 febbraio 1928 a Pavia, è stato uno dei più versatili scrittori italiani del Novecento. Giornalista, storico, autore di narrativa per ragazzi e romanziere per adulti, Milani ha avuto un legame indissolubile con la sua città natale, che ha raccontato in molte delle sue opere.
Biografia e formazione
Dopo la laurea in lettere moderne presso l’Università di Pavia nel 1950, Milani lavorò nella Biblioteca Civica di Pavia, di cui fu direttore fino al 1964. La sua passione per la storia locale, per la narrazione e per l’infanzia trovarono un equilibrio nelle sue molteplici attività culturali. Visse per tutta la vita nella casa di famiglia, un palazzo Liberty in piazza San Pietro in Ciel d’Oro, dove nacque e morì il 10 febbraio 2022, pochi giorni dopo aver compiuto 94 anni.
La carriera giornalistica
A partire dagli anni Cinquanta Milani collaborò con il "Corriere dei Piccoli", poi "Corriere dei Ragazzi", diventando uno degli autori più prolifici di letteratura a fumetti per l’infanzia. Scrisse anche per "La Domenica del Corriere", firmando la rubrica “La realtà romanzesca”. Fu direttore de "La Provincia Pavese", portando il quotidiano a un rilievo nazionale. La sua scrittura limpida e documentata gli guadagnò il rispetto di lettori e colleghi in diversi ambiti del giornalismo.
Opere principali
Milani fu autore di oltre 150 opere, alcune fonti parlano di più di 200 titoli, tra romanzi, saggi, fumetti, biografie e racconti. Tra le sue opere più celebri si ricordano:
- La saga western di Tommy River, apparsa sul Corriere dei Piccoli;
- I romanzi storici con il commissario Melchiorre Ferrari, ambientati nella Pavia dell’Ottocento;
- Il romanzo Fantasma d’amore (1977), da cui fu tratto l’omonimo film di Dino Risi con Marcello Mastroianni e Romy Schneider;
- Le biografie su Giuseppe Garibaldi, Anita Garibaldi, Giorgio Washington e Napoleone Bonaparte;
- La cronaca della battaglia di Solferino, firmata con lo pseudonimo Stelio Martelli;
- Opere per ragazzi, tra cui numerosi libri pubblicati da Mursia, Mondadori e Piemme.
Collaborò con importanti disegnatori italiani, tra cui Hugo Pratt, Grazia Nidasio, Sergio Toppi e Milo Manara.
Il legame con Pavia
Milani fu profondamente legato alla sua città. Vi ambientò molti racconti e romanzi, immortalando scorci, atmosfere e personaggi che ancora oggi sono riconoscibili nella Pavia storica. Il suo sguardo romantico e preciso ha lasciato un’impronta nella memoria collettiva locale.
Dopo la sua scomparsa, la città ha promosso numerose iniziative in sua memoria, tra cui una mostra alla Biblioteca Universitaria e il documentario "Mino Milani inedito", presentato nel 2024. È in corso l’iter per intitolare una scuola cittadina alla sua figura.
Riconoscimenti
Nel corso della sua carriera ha ricevuto diversi premi, tra cui il prestigioso Yellow Kid per il fumetto e la cittadinanza onoraria del Comune di Medole. Nel 2019 fu celebrato dal festival “La vallata dei libri bambini”, dedicato alla letteratura per ragazzi.
Un’eredità ancora viva
Mino Milani ha lasciato un patrimonio letterario ampio e trasversale. È stato capace di coniugare divulgazione storica, narrativa di genere e avventura per ragazzi in uno stile chiaro, elegante e mai banale. La sua opera rimane oggi un punto di riferimento per lettori, studiosi e insegnanti, non solo a Pavia, ma in tutta Italia.
M.F.F.