Comacchio, dove ridono le case
Nell’immaginario comune moltissimi luoghi rimangono legati ad un personaggio, ad un evento oppure a particolari caratteristiche geologiche o umane. Nei dintorni di Busseto vi sono i cosiddetti “luoghi verdiani”, Brescello invece è il paese di Don Camillo così come Maranello è sinonimo di Ferrari, e così via…
Noi invece ci siamo spostati più a est, ai confini del delta del Po ,sulle tracce del famoso regista Bolognese Pupi Avati. Noto per le sue pellicole grottesche e agrodolci, è anche l’inventore di un genere tutto suo, il “gotico padano”, un genere horror dallo stampo squisitamente provinciale e nostrano, che spezza ogni tipo di regola cinematografica di genere. Tra le sue pellicole più riuscite ricordiamo “Tutti morti tranne i defunti” (1977), il capolavoro vampiresco “Zeder” (1983) e soprattutto lo stracult “La casa dalle finestre che ridono” (1976) con Lino Capolicchio, Gianni Cavina e Bob Tonelli, la cui ambientazione viene ripresa poi nel recentissimo e inquietante “Il signor Diavolo” (2019).
È proprio nel 2019 che decidiamo di passare qualche giorno a Comacchio, location principale di queste due pellicole, l’intenzione è proprio di ripercorrere le strade e i canali, dove Stefano (Capolicchio) si muove (e si perde) in una storia sempre più terrificante dall’esito incerto e crudele, alla ricerca di un pittore maledetto e di una misteriosa casa con le finestre che “ridono”. Tutt'ora, a distanza di tanti anni, questo film riesce ancora a suscitare una sana e sottile inquietudine, contando schiere di fan. I nostro tour si snoda tra i placidi canali di questa piccola Venezia, in una calda e sonnolenta estate. Col rumore martellante delle cicale, ci addentriamo nelle campagne, tra i trabocchi per la pesca delle anguille e cumuli di ostriche. Stormi di fenicotteri fanno da protagonisti in tramonti roventi, e l’ora blu, qui si accende di colori unici, colmando gli occhi di magia. Capiamo ora l’amore di Avati per questi luoghi, amore che traspare da ogni singolo fotogramma e riviviamo con l’immaginazione alcuni dei momenti salienti dei suoi film, cercando di portare a casa un po’ di queste emozioni racchiuse negli scatti della nostra reflex..
In questo piccolo video ho tentato di trasmettere le emozioni che ho vissuto personalmente in questi strani luoghi. Da grande fan di Pupi Avati, e con notevole faccia tosta, ho poi linkato il video alla sua casa di produzione, convinto di non avere nessuna possibilità di attenzione.
Inutile dire che la sorpresa è stata tantissima, quando, con una lunga e calorosa mail, Pupi in persona, si è complimentato con me per la scelta delle foto e per il montaggio, invitandomi personalmente a raggiungerlo a Piacenza in occasione della presentazione de “Il signor diavolo” che sarebbe uscito di lì a poco. Mi ha inoltre chiesto di farmi riconoscere per poterci conoscere! Purtroppo, a causa di impegni impossibili da rimandare ho dovuto rinunciare a questo graditissimo invito, ma il suo cinema è sempre lì e ogni tanto, quando ho bisogno di veri brividi, accendo la tv e torno sulle tracce del pittore, quel Buono Legnani, personaggio di fantasia che però (casualmente?) ricorda tantissimo il Ligabue pittore…
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Chi sono?
Benvenuti Oscar nato a Milano nel 77’ e residente in Lomellina.
Nella vita lavoro in un colorificio e sono motociclista, fotografo, videomaker ed esploratore urbex. quando riesco, metto insieme tutte le passioni