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Voghera, emergenza trasporti: disagi per i pendolari sulla Milano-Genova durante i lavori al ponte di Bressana

Dal 1° giugno scatta il binario unico, stop totale ai treni dal 21 luglio: pendolari chiedono tutele, rimborsi e bus diretti per Milano

 

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Caos trasporti a Voghera: lavori al ponte di Bressana, estate nera per i pendolari della Milano-Genova

La chiusura parziale del ponte ferroviario di Bressana promette un’estate complicata per oltre 4.000 pendolari che ogni giorno si spostano lungo l’asse Voghera-Milano. A partire dal 1° giugno, il traffico ferroviario sarà limitato a un solo binario, mentre dal 21 luglio al 29 agosto la circolazione verrà completamente sospesa: i treni lasceranno spazio ai bus sostitutivi.

Una situazione che preoccupa chi, per lavoro o studio, è costretto a viaggiare quotidianamente. A lanciare un appello è Franco Aggio, rappresentante di Mimoal – Associazione dei Pendolari della Milano-Mortara-Alessandria – che si fa portavoce delle istanze anche di chi percorre tratte diverse ma ugualmente colpite dai disagi.

Secondo Aggio, ci sono almeno tre misure imprescindibili da garantire ai pendolari: nessun aumento delle tariffeindennizzi specifici per il periodo di disagio, e rimborsi per chi, impossibilitato a usare i mezzi pubblici, sarà costretto a spostarsi in auto, con l’aggiunta dei costi autostradali. A queste richieste si aggiunge un'altra fondamentale: assicurare un numero sufficiente di bus sostitutivi, evitando di creare ulteriori sovraccarichi su linee già stressate.

Durante un incontro tra i capigruppo del Consiglio comunale di Voghera, è emersa anche una quinta proposta, rilanciata da Giorgio Barbarini (Alleanza Civica): organizzare corse dirette dei bus tra Voghera e Milano, senza fermate intermedie, per evitare il prolungamento eccessivo dei tempi di viaggio.

Il timore più diffuso è proprio questo: l’impossibilità di arrivare puntuali sul posto di lavoro, con gravi ripercussioni sulla quotidianità di migliaia di persone.

Intanto, i lavori sul ponte fanno riemergere un vecchio nodo irrisolto: quello del secondo ponte sul Po mai realizzato. La Risoluzione 42/2020, approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale e proposta all’epoca da Simone Verni (M5S), chiedeva di avviare uno studio per la costruzione di una variante stradale a Cava Manara, compreso un nuovo ponte. Ma a cinque anni di distanza non è stato mosso alcun passo concreto: nessun progetto, nessuno studio di fattibilità.

Il tema è tornato in aula grazie a un’interrogazione del consigliere del PD Simone Negri, che ha criticato apertamente la giunta Fontana. La risposta ricevuta non ha soddisfatto né lui né la segretaria del PD di Voghera, Alessandra Bazardi: “La Regione conferma di essere rimasta immobile davanti a un’emergenza annunciata, ignorando gli impegni presi e lasciando soli i cittadini e i territori”.

Il Partito Democratico chiede un intervento immediato e strutturale, il rilancio della Risoluzione 42/2020, un piano straordinario per la mobilità nella provincia di Pavia e il rifinanziamento delle infrastrutture tagliate dal governo. La richiesta è chiara: soluzioni concrete per evitare che un cantiere diventi un ostacolo insormontabile nella vita quotidiana di migliaia di persone.