Vino senza alcol in Italia: nuova opportunità per consumatori e produttori
L'Italia apre alla produzione di vini analcolici, rispondendo a una domanda crescente e alle nuove leggi sul Codice della Strada
Vino senza alcol in Italia: una novità utile in vista delle nuove sanzioni del Codice della Strada
In Italia, la possibilità di produrre vini analcolici è diventata realtà grazie alle recenti disposizioni attuative firmate dal ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida. Con queste nuove regole, viene consentito di etichettare come “vino” anche una bevanda con un tasso alcolico inferiore a 8,5 gradi, segnando un cambio di rotta rispetto alla tradizione. Questa innovazione permette la produzione di vini senza alcol, realizzati attraverso una fermentazione normale, ma successivamente privati dell’alcol. Tuttavia, i vini con denominazioni protette come Dop, Doc, Docg e Igp rimangono esclusi da questa possibilità e non potranno essere trasformati in versioni dealcolate.
L’ascesa del mercato dei vini dealcolati
Questa novità arriva proprio mentre si discute delle nuove misure previste dal Codice della Strada, che inaspriscono le sanzioni per chi guida in stato di ebbrezza. L’introduzione dei vini senza alcol potrebbe dunque rappresentare una valida alternativa per coloro che desiderano consumare un bicchiere di vino senza correre il rischio di multe salate. Tuttavia, l’interesse per i vini analcolici non è limitato solo a chi teme sanzioni stradali. Questi prodotti stanno infatti guadagnando terreno anche tra gli astemi, le donne in gravidanza, chi guida per lavoro, gli sportivi professionisti e chi per motivi religiosi sceglie di non consumare alcol. Secondo Paolo Castelletti, segretario generale di Unione italiana vini (Uiv), durante l'ultima edizione di Vinitaly, il 36% dei consumatori italiani si è dichiarato interessato ai vini dealcolati, segnando una tendenza in forte crescita.
Cosa sono i vini dealcolati?
I vini dealcolati sono semplicemente vini da cui è stato rimosso l’alcol, riducendo la gradazione fino a 0,5 gradi. Esistono anche vini parzialmente dealcolati, con un contenuto alcolico fino a 8,5 gradi. La legge italiana stabilisce che è possibile ridurre parzialmente o totalmente il tenore alcolico di vini, vini spumanti, vini frizzanti e altre varianti, senza compromettere le loro proprietà benefiche, come il contenuto di antiossidanti. In questo modo, il mercato italiano si allinea alle pratiche di altri Paesi europei, mentre sfida la Francia, che attualmente è leader nel settore dei vini senza alcol.
Con questa riforma, l'Italia si prepara a rispondere a una domanda crescente di prodotti che coniugano tradizione e innovazione, e che potrebbero attirare nuovi segmenti di consumatori sempre più attenti alla salute e alla sicurezza sulla strada.