Vendemmia: Il Rituale Antico che Celebra la Terra e Unisce Generazioni
Dalla storia di Dioniso alle tradizioni contadine italiane, il raccolto dell'uva è un momento di festa e connessione con le radici. Ricordi indelebili di un passato che vive ancora oggi nelle vigne di Pavia e Sicilia.
La vendemmia è il momento in cui l’uva viene raccolta e portata in cantina per iniziare il processo di vinificazione, che attraverso la fermentazione alcolica degli zuccheri contenuti negli acini maturi trasformerà il mosto in vino. Essa rappresenta non solo un evento annuale legato al lavoro nei vigneti, ma anche un rituale radicato nelle tradizioni agricole dell’Italia, con un valore sia storico che antropologico insito nella condivisione sociale e nel legame con il territorio.
Anticamente, nella cultura greca, l’uva era simbolo di fertilità e Dioniso inizialmente non fu identificato come Dio del Vino, ma rappresentava una divinità legata alla linfa che scorre nelle piante, che producono frutti ricchi di succo, proprio come l’uva. Dioniso creò il vino strizzando con le sue mani un grappolo di uva matura e raccogliendone il succo in una coppa dorata. Così è stato riconosciuto come divinità legata alla liberazione dei sensi, all’istintività, alla natura primordiale dell’uomo; insomma, a tutte quelle sensazioni che il vino può suscitare. Dato il suo carattere energico e chiassoso, veniva chiamato Bacco, che in greco significa “clamore, baccano”, nome adottato dalla cultura romana proprio per identificare Dioniso.
La provincia di Pavia, con i suoi 12 mila ettari, è la prima area vitivinicola della Lombardia. Settembre ed ottobre sono i mesi principali per la vendemmia, ma in base alla stagione e al tipo di uva la raccolta può iniziare anche prima. Quest’anno, la Coldiretti Regionale ha reso noto l’inizio della vendemmia 2024 il 17 agosto, partendo dall’azienda agricola De Filippi in Frazione Fossa 8 a Oliva Gessi. I primi grappoli ad essere raccolti sono stati quelli delle uve per la produzione di spumanti.
Nel pavese, quest’anno, il clima poco favorevole di primavera ed inizio estate ha portato a un’esplosione della peronospora della vite, che è una malattia fungina. Si prevede un calo soprattutto per la Croatina, poiché è stato il vitigno più colpito. Molte aziende, durante il periodo della vendemmia, organizzano eventi adatti a ogni fascia d’età, dalle giornate dedicate ai bambini a quelle riservate agli adulti, con la raccolta dell’uva e la pigiatura, offrendo un’esperienza sensoriale tra i chicchi d’uva e l’odore del mosto.
Fin da bambina, ho vissuto il periodo della vendemmia con molta gioia, perché anche la mia zona natia in Sicilia, fino agli anni ’90, era ricca di vigneti e produzione di vino. Tuttavia, poi si è verificato un calo della produzione per dar vita a molte colture in serra, soprattutto del pomodoro ciliegino, che vedo anche qui a Pavia, riempiendomi di entusiasmo. Ho ricordi indelebili della vendemmia in campagna, con mio padre, giovane, che guidava l’Ape di mio nonno, mia madre che mi rincorreva tra le viti perché andavo a disturbare gli operai, e mia nonna e zia che preparavano la tavola per pranzare sotto il maestoso albero di gelso, vicino agli alberi di fichi d’India, dove c’era tanta ombra sotto il sole cocente siciliano. Si mangiavano uova sode accompagnate da olive sotto sale, pane e pizze appena sfornate, e si beveva l’acqua fresca del pozzo. A fine giornata, tutti stanchi ma soddisfatti della raccolta, si tornava a casa oppure, a volte, si andava in tarda serata a fare un bagno al mare. Erano la metà degli anni ottanta.
E voi, avete dei ricordi indelebili legati al periodo della vendemmia?
Articolo di Corradina Triberio