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“THE GUARDIAN” SVELA L’OLTREPÒ PAVESE: IL CUORE SEGRETO DELL’ITALIA DEL VINO

Colline incantate, borghi medievali e spumanti d’eccellenza: ecco perché The Guardian consiglia l’Oltrepò tra le mete imperdibili per chi cerca un’Italia autentica e fuori dai soliti circuiti.

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L'Oltrepò Pavese è stato recentemente celebrato dal The Guardian come una delle sei tappe da non perdere in un'Italia nascosta, lontana dalle rotte turistiche più battute. Questo angolo della Lombardia, spesso paragonato alla Toscana per le sue colline verdi e dorate, borghi medievali e castelli maestosi, offre un'esperienza autentica e rilassata.

Cosa rende speciale l’Oltrepò Pavese

Situato a sud del fiume Po, l'Oltrepò Pavese è la principale regione vinicola della Lombardia e una delle più importanti d'Italia, specializzata in Pinot nero, Riesling e Chardonnay. Molti dei suoi spumanti sono prodotti con il metodo classico, lo stesso utilizzato per lo Champagne. Tra i produttori di spicco ci sono Travaglino, La Genesia e Ballabio, quest'ultimo noto per il suo spumante "Cave Privée", che matura per 70 mesi sui lieviti.

Il paesaggio dell'Oltrepò è caratterizzato da colline ondulate, vigneti a perdita d'occhio e piccoli borghi come Fortunago e Costa Cavalieri. La cittadina di Voghera, facilmente raggiungibile in treno da Milano, è il punto di partenza ideale per esplorare la regione, con la sua piazza del Duomo e il castello Visconteo del 1367 .

Gastronomia locale

La cucina dell'Oltrepò Pavese è ricca e tradizionale. Tra le specialità locali ci sono la focaccia croccante chiamata brusadela, il salame di Varzi (un salume rosso intenso legato con uno spago e tradizionalmente tagliato in diagonale), e piatti come gli agnolotti pavesi, una pasta ripiena tipica della zona. Il ristorante Ad Astra a Santa Maria della Versa è noto per piatti raffinati come il purè di ceci con gamberi, limone e menta, e i tortellini al ragù d'anatra con formaggio di capra e whisky .

Un territorio in evoluzione

Negli ultimi anni, l'Oltrepò Pavese ha visto un cambiamento significativo nella sua rappresentanza all'interno del Consorzio di Tutela, dando maggiore spazio ai piccoli produttori. Questo rinnovamento mira a valorizzare le tradizioni locali e a promuovere una viticoltura più sostenibile e innovativa .