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Street Art a Pavia con Andrea Bastia

Oggi parliamo di street art, un movimento in netta crescita negli ultimi anni che sta letteralmente cambiando volto ad alcune città o perlomeno ad alcuni quartieri di esse. Per capire meglio come affrontare l’argomento rapportandolo naturalmente alla nostra amata Pavia abbiamo incontrato Andrea Bastia, artista che da tanti anni si impegna per cercare di portare colore ai muri della città e dei paesi limitrofi.

 

Ciao Andrea, prima di tutto presentati e dicci come sei entrato in contatto con il mondo dell’arte.

 

Ciao a tutti i lettori di Spendiamo a Pavia e grazie per lo spazio.
Mi sono approciato ai graffiti all’età di circa 17 anni attratto semplicemente dall’impatto che avevano sul paesaggio urbano, poi negli anni mi sono appassionato alla loro cultura e alla storia che c’è dietro. Ora oltre a disegnare per mio diletto vengo spesso ingaggiato per lavori su commissione ed è molto bello vedere che le persone apprezzano il tuo lavoro dopo un periodo storico in cui i writers sono stati messi “al bando”. Questa passione dura ormai da tanti anni e pur avendo visto passare tanta acqua sotto i ponti, ne sono ancora pienamente innamorato.

Possiamo quindi dire che l’aria è cambiata negli ultimi anni? E Pavia come si è mossa da questo punto di vista?

 

E’ cambiato davvero tanto, credo si possa dire che la mentalità delle persone è evoluta ed è migliorato il senso critico quando si guarda un muro dipinto. Ovviamente danno sempre fastidio le tanto odiate “tag” ma con l’avvento della street art tutto è divenuto più digeribile anche ai palati più difficili!

 

A Pavia le “tracce” più visibili di street art sono state lasciate in occasione di un festival che purtroppo al momento non è più in vigore, dobbiamo risalire al 2017/2018 quando vari artisti hanno contribuito ad abbellire alcune aree della città (piscina Folperti, stazione, teatro Volta al Rione Scala...). Il problema è che con il passare degli anni queste opere stanno praticamente scomparendo, ad esempio nel sottopasso della stazione, che è uno degli spazi che ha ospitato questi interventi, il muro è tornato fatiscente e potrebbe essere “ripreso” e decorato nuovamente da altri artisti.

Inoltre ci sono tanti altri spazi in città che potrebbero essere destinati alla pratica dei graffiti o a interventi di street art permanenti, personalmente sarei anche disponibile a intavolare il discorso se ci fossero le condizioni giuste.

 

Quando i graffiti per te si sono trasformati in lavori su commissione?

 

E’ stato un passaggio graduale, non mi sono mai sognato di propormi per fare lavori su commissione fino a quando non ho considerato la qualità dei miei disegni più che soddisfacente. Dopodichè tutto è avvenuto di conseguenza, dopo i primi lavori ho acquisito più sicurezza e le persone hanno cominciato a contattarmi.
Il punto cruciale di questa attività (se così possiamo chiamarla) è riuscire ad evolversi sempre e non focalizzarsi sempre sugli stessi soggetti.

 

Parlando invece di progetti personali notiamo dal la tua pagina Instagram (@true_pavia) che trovi sempre spazi nuovi dove proporre le tue opere, quanto è difficile questo passaggio?

 

In effetti non è per niente facile, dipende tutto da quanto sono propensi alla pratica dei graffiti i Comuni con  cui ho a che fare. Ci sono amministrazioni comunali che accettano subito perché capiscono la possibilità di avere spazi decorati rispetto a muri che rimarebbero altrimenti grigi e tristi.

 

Nell’azienda dove lavoro ad esempio mi è stato concesso uno spazio di oltre 20 metri per realizzare un murales che rappresentasse i valori focali dell’azienda stessa e credo che questa sia proprio la visione giusta e vincente che anche altre realtà dovrebbero adottare. Ad oggi è uno dei miei lavori più importanti e che mi ha dato più soddisfazione.

 

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Basti pensare che a Milano, realtà non molto distante dalla nostra  ma avanti anni luce come pensiero ed azione, la street art viene utilizzata dai grandi brand per le loro campagne pubblicitarie.

 

Quali sono i lavori che ami maggiormente eseguire e quali secondo te possono valorizzare una città come Pavia?

 Al momento mi piace molto quando mi propongono delle superfici piuttosto “grandi” e situate in posizioni dove possono essere visibili da molte persone. Parlando di soggetti invece mi piace rappresentare qualcosa che abbia al suo interno un messaggio, un significato.

A questo proposito uno degli ultimi disegni che ho realizzato a San Martino Siccomario, nella via principale del paese, racchiude tutti questi elementi e per questo ringrazio il Comune per lo spazio.

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Anche lavorare per alcune attività commerciali è stato molto soddisfacente, quando si trova una linea d’intesa sul disegno da fare, il gioco è fatto ed il risultato è assicurato. Anche il fatto che molte persone per valorizzare la propria attività puntino su questo tipo di decorazioni è sintomo del fatto che le cose sono cambiate e credo che poterne parlare su un portale come questo sia un altro punto a favore per noi writers.

 

Per quanto riguarda Pavia la trovo una città che offre tante opportunità da questo punto di vista, che però non vengono sfruttate. Aree dismesse, fabbriche abbandonate, intere zone che potrebbero essere riqualificate con degli interventi artistici. Tra il dire e il fare però sappiamo tutti che c’è di mezzo il mare e a volte un oceano, ma con lo sforzo di tutti sono sicuro che in futuro si potranno realizzare cose interessanti.