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Sequestrati abiti e giocattoli contraffatti a Vigevano: merce per un milione di euro

Trentamila capi d’abbigliamento etichettati come "Made in Italy" ma importati da Cina e India. Denunciato imprenditore per frode in commercio.

 

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VIGEVANO. Trentamila capi di abbigliamento, etichettati come "Made in Italy" ma in realtà importati dalla Cina e dall'India, sono stati scoperti dalla Guardia di Finanza in un capannone di viale Industria a Vigevano. Durante la stessa operazione, sono stati sequestrati circa centomila giocattoli potenzialmente pericolosi, poiché privi del marchio "CE".

Gli agenti delle Fiamme Gialle della provincia di Pavia hanno complessivamente sequestrato merce per un valore di circa un milione di euro. Si tratta della seconda operazione contro prodotti irregolari nella provincia. La precedente operazione risale a circa due settimane fa, avvenuta in un grande magazzino a San Martino Siccomario.

I finanzieri avevano ricevuto informazioni su un capannone a Vigevano, pieno di capi di abbigliamento falsamente etichettati come prodotti in Italia ma che, in realtà, provenivano dall'India e dalla Cina. Gli uomini del comando provinciale di Pavia hanno così effettuato una perquisizione per verificare l'autenticità di queste informazioni. Entrando nel grande magazzino, hanno trovato una quantità considerevole di abbigliamento sia maschile che femminile. Dopo un controllo accurato, è emerso che molti vestiti erano dotati di cartellini con la dicitura "Made in Italy". Le successive indagini hanno rivelato che queste etichette erano false e venivano apposte per ingannare i consumatori, secondo l'accusa.

Durante la perquisizione, sono stati trovati anche numerosi scatoloni contenenti circa 250.000 cartellini falsi con la dicitura "Made in Italy". Questi cartellini erano probabilmente destinati a essere applicati su capi di abbigliamento provenienti dai paesi asiatici.

«Il valore complessivo della merce sequestrata – ha dichiarato il Procuratore della Repubblica Fabio Napoleone – ammonta a circa un milione di euro. Senza l'intervento della Guardia di Finanza, questi beni avrebbero generato un profitto illecito per l'imprenditore».

Il titolare dell’attività commerciale di Vigevano è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Pavia con l’accusa di frode in commercio.

I controlli della Guardia di Finanza di Pavia continueranno nelle prossime settimane. Ulteriori verifiche saranno effettuate in altri centri commerciali per assicurarsi che la provenienza della merce sia chiaramente indicata. Nel capannone di San Martino erano stati scoperti e sequestrati migliaia di altri capi di abbigliamento con marchi contraffatti.