Provocazione al Palazzo Mezzabarba il 25 aprile. Il Sindaco Lissia: "Chi offende la Resistenza offende la nostra libertà"
Uno striscione anonimo ha cercato di rovinare la Festa della Liberazione a Pavia. Il primo cittadino risponde con fermezza: "Non è un lenzuolo a scalfire i valori conquistati con il sangue e il coraggio di un popolo".
PAVIA – La mattina del 25 aprile, proprio nel giorno in cui l’Italia celebra la Liberazione dal nazifascismo, un provocatorio striscione è apparso sulla facciata del Palazzo Mezzabarba, sede del Comune. Un gesto che ha fatto discutere e che molti hanno interpretato come un tentativo deliberato di gettare ombra su una delle ricorrenze più importanti della nostra Repubblica.
Il sindaco Michele Lissia, dopo qualche giorno di riflessione, ha affidato ai social un messaggio forte, rivolto agli autori del gesto: "Non è con un lenzuolo lugubre e uno slogan sconclusionato che si può cambiare quello che è stato conquistato con il coraggio, il sangue e la speranza di un popolo intero."
Parole chiare, pronunciate con tono fermo ma pacato, che intendono riaffermare con decisione i valori fondanti della Repubblica: libertà, democrazia, uguaglianza e pluralismo culturale. Tutti principi resi possibili, sottolinea il sindaco, "grazie all’antifascismo", valore irrinunciabile e radice profonda della Costituzione italiana.
"C’è ancora oggi chi sceglie di stare dalla parte sbagliata", osserva Lissia, che però lascia aperta una porta al dialogo e al cambiamento: "C’è sempre tempo per cambiare idea. Ma soprattutto per crescere umanamente ed evitare di mancare di rispetto a tutte le persone che hanno sofferto vittime del Ventennio fascista e a coloro che hanno dato la vita per restituire – con la Resistenza – libertà e democrazia al nostro Paese."
Il gesto dello striscione ha provocato indignazione e sconcerto tra molti cittadini e associazioni, ma la risposta dell’amministrazione vuole essere una lezione di civiltà e memoria, contro ogni tentativo di revisionismo o provocazione.