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Pavia introduce la tassa di soggiorno: due euro a notte per rilanciare il turismo locale

Dal 1° settembre 2025 entra in vigore la tassa di soggiorno a Pavia: 2 euro a notte per un massimo di tre notti. Il Comune punta a finanziare eventi e promozione turistica

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Dal 1° settembre 2025, anche Pavia introdurrà la tassa di soggiorno: due euro a notte per i turisti che alloggiano in hotel, B&B, affittacamere e altre strutture ricettive della città. Il provvedimento, ormai diffuso in tutta la Lombardia, punta a sostenere la promozione turistica locale e generare fino a 200mila euro annui per iniziative culturali e di valorizzazione del territorio.

Chi dovrà pagare la tassa di soggiorno a Pavia

Il nuovo contributo si applicherà a chiunque pernotterà in città, indipendentemente dalla tipologia di struttura: hotel, bed and breakfast, affitti brevi, agriturismi. Il costo sarà di 2 euro a notte per persona, con un limite massimo di tre notti consecutive.

Saranno previste esenzioni per chi si trova a Pavia per motivi di salute, come l’assistenza a parenti ricoverati.

Come funziona: modalità di riscossione e destinazione dei fondi

La tassa di soggiorno a Pavia verrà riscossa direttamente dai gestori delle strutture ricettive, che dovranno poi versare gli importi raccolti al Comune. I fondi incassati non potranno essere destinati ad altri scopi se non alla promozione turistica, come prevede la normativa nazionale.

Il Comune stima di raccogliere circa 60mila euro nei primi quattro mesi e fino a 200mila euro all’anno a regime. Le risorse saranno utilizzate per:

  • Eventi e manifestazioni culturali;
  • Miglioramento della segnaletica turistica;
  • Interventi di riqualificazione in aree strategiche.

Una misura già attiva in molte città lombarde

Con questa decisione, Pavia si aggiunge ad altri capoluoghi lombardi dove la tassa turistica è già operativa da tempo. In confronto, la tariffa pavese risulta tra le più contenute:

  • Como: 5 euro;
  • Mantova: 4,5 euro;
  • Lecco: 4 euro;
  • Varese: 3 euro;
  • Monza e Sondrio: 2,5 euro;
  • Cremona: 2 euro.

Le critiche dell’opposizione

Non mancano però polemiche. Secondo alcuni esponenti dell’opposizione, come Nicola Niutta (Fratelli d’Italia), il provvedimento rischia di penalizzare un settore già fragile. A differenza di città turistiche con soggiorni prolungati, Pavia attira spesso un turismo giornaliero o “mordi e fuggi”, più sensibile ai costi.

Secondo Niutta, la tassa potrebbe scoraggiare l’arrivo dei visitatori e creare difficoltà agli operatori locali, già limitati da un’offerta ricettiva non particolarmente estesa.