Pavia dimenticata nel boom turistico lombardo: serve una scossa! di Ezio Tiraboschi
Mentre la Lombardia cresce, Pavia resta nell’ombra. Urge una strategia per valorizzare il suo immenso patrimonio.
Leggo su un quotidiano nazionale un’intervista all’Assessore al Turismo della Regione Lombardia Barbara Mazzali nella quale viene sottolineato che nel 2024 la Lombardia si è confermata meta turistica d’eccellenza.
Ovviamente Milano fa la parte del leone, è particolarmente attrattiva, conosciuta a livello globale, punto di riferimento per moda, design, innovazione, eventi, modernità urbanistica.
Ma la crescita turistica regionale coinvolge tutto il territorio lombardo.
Nel 2024 sono stati conteggiati quasi 54 milioni di pernottamenti, con un miglioramento di quasi il 10% rispetto all’anno precedente, soprattutto di presenze straniere.
Il boom turistico ha visto protagonisti i 27 “borghi più belli d’Italia” lombardi con oltre 750 mila presenze, di cui l’83% di turisti stranieri.
Un vero e proprio patrimonio diffuso per il viaggiatore moderno che cerca esperienze autentiche.
L’Assessore Mazzali nell’intervista precisa l’importanza di “Fuori Milano” cioè di quella Lombardia ricca di montagne, colline, fiumi, laghi, castelli, ville storiche, musei, riserve naturali, percorsi naturalistici che fanno emergere tradizioni e angoli poco conosciuti ma suggestivi.
La Mazzali prosegue precisando che città come Monza, Mantova, Lodi, Cremona, Crema hanno incrementato sensibilmente l’offerta turistica con nuove e interessanti iniziative, aumentando anche del 17% le presenze in un solo anno.
Fin qui tutto bene per la regione.
Ma Pavia?
Nell’intervista la nostra città e il nostro territorio non sono affatto menzionati.
Pura dimenticanza dell’Assessore?
Sorge il sospetto che i dati di Pavia non siano così brillanti come riscontrati per altre città e altre zone della regione. Il che non sarebbe un gran bel segnale.
Pavia, lo sostengo da “orgogliosamente pavese”, non ha nulla da invidiare alle altre città lombarde citate nell’articolo.
Sembra superfluo, ma lo ricordo comunque: Pavia ha un centro storico ricco di patrimoni millenari, dalle chiese ai monumenti, dal Castello al Ponte coperto, un’Università fra le più antiche e importanti, un parco del Ticino fra le riserve naturali più belle, un magnifico fiume con il suo caratteristico borgo, a pochi passi una Certosa invidiata a livello mondiale.
Potrei riempire decine, anzi centinaia di pagine con ciò che Pavia può offrire al turista.
Eppure nell’intervista non un cenno su Pavia.
Penso a Matteo che si sbatte 20 ore al giorno per valorizzare la città. Diamogli una mano con progetti e proposte.
Istituzioni, enti, associazioni, Pubblico e privati si siano finalmente un obiettivo comune perché nella futura intervista l’Assessore Mazzali parli con entusiasmo della crescita di Pavia e del suo
territorio.
Avrei un’alternativa, fra il polemico e l’ironico.
Cloniamo Matteo Filippi, una decina come lui dovrebbero essere sufficienti per dare una scossa vera ad una città per troppo tempo ben poco dinamica e innovativa.
EZIO TIRABOSCHI