Pavia dice addio al bike sharing: addio alle postazioni in città
Le rastrelliere vuote, ormai rifugio per rifiuti, verranno smantellate entro la fine del mese. L’assessora Moggi: "Ripristinare il servizio non è una priorità, attendiamo il nuovo Piano per la mobilità sostenibile"
Le postazioni di bike sharing presenti in città verranno presto smantellate. La decisione è stata presa a seguito del furto o della sparizione di tutte le biciclette destinate al servizio, trasformando le rastrelliere in ricettacoli di rifiuti. L'assessora alla Mobilità e vice sindaca, Alice Moggi, ha spiegato che la rimozione sarà completata entro la fine del mese. Le postazioni interessate includono quelle nel centro città, come in piazza della Vittoria, e in aree più periferiche. La città sta attendendo il via libera della Regione Lombardia, che aveva finanziato l'installazione delle strutture.
Le postazioni, distribuite in vari punti della città, sono state installate per la prima volta nel 2012. Tuttavia, già la precedente amministrazione aveva manifestato l'intenzione di smantellarle piuttosto che sostituire le biciclette mancanti, a causa del basso numero di utenti. Secondo l'ex assessore alla Mobilità, Antonio Bobbio Pallavicini, non più di cinquanta persone utilizzavano il servizio annualmente. Questo potrebbe essere uno dei motivi per cui l'attuale amministrazione sta valutando la necessità di nuove installazioni.
L'assessora Moggi ha aggiunto che, sebbene alcune società specializzate abbiano presentato offerte per ripristinare il servizio, l'amministrazione non considera il bike sharing una priorità. Si attende prima l'elaborazione del nuovo Piano urbano per la mobilità sostenibile, che fornirà indicazioni sugli spostamenti in città. Moggi ha inoltre osservato che la maggior parte dei residenti che utilizzano la bicicletta possiedono già un mezzo proprio, rendendo il servizio di bike sharing più utile a chi proviene da fuori città.
Il servizio di bike sharing era stato avviato durante l'amministrazione Cattaneo, con postazioni in piazza della Vittoria, alla stazione ferroviaria e vicino agli istituti universitari. La successiva amministrazione Depaoli aveva proseguito sulla stessa linea, ma il servizio, noto come "Bicincittà", non ha mai avuto successo. Tra le cause del fallimento, l’iniziale complessità delle procedure di registrazione e la struttura del servizio, pensato per utenti non residenti. Le tre postazioni inaugurate durante l’amministrazione Cattaneo erano costate 40mila euro ciascuna, ma già poco dopo l'avvio del servizio nel 2012, le biciclette risultavano in cattivo stato di manutenzione, con alcuni utenti che avevano segnalato problemi anche gravi come freni rotti. Complessivamente, l'iniziativa non è mai riuscita a guadagnare popolarità tra i cittadini di Pavia, dove la bicicletta è un mezzo di trasporto già ampiamente utilizzato dai residenti con biciclette di proprietà.