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Pavia, cresce la povertà: quasi un cittadino su dieci in difficoltà economica

Oltre 6.000 persone chiedono aiuto a Caritas e Comune. Povertà sempre più intergenerazionale: servono cinque generazioni per raggiungere un reddito medio.

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A Pavia cresce la povertà e con essa il bisogno di sostegno per affrontare le difficoltà economiche. Negli anni successivi alla pandemia, si è registrato un aumento del 12% delle richieste di aiuto, con oltre 6.000 persone che si sono rivolte alla Caritas o al Comune per ricevere supporto. In sostanza, quasi un pavese su dieci si trova in difficoltà economica. Nel solo 2023, 1.076 persone hanno chiesto supporto al Centro d’ascolto della Caritas diocesana, mentre 5.452 hanno ricevuto aiuti alimentari. A queste si aggiungono le 62 richieste di alloggio nei dormitori della Caritas, di cui 40 accolte, e le 50 domande per accedere alle strutture di housing sociale cittadine, che hanno potuto ospitare 30 persone.

Questi numeri rivelano un fenomeno di povertà sempre più strutturale, che non risparmia nemmeno Pavia e interessa ormai una persona su dieci in Italia. Si tratta di una povertà che si trasmette di generazione in generazione, evidenziando come le difficoltà economiche siano spesso ereditarie e creino un ciclo di disagio difficile da interrompere.

Un recente rapporto della Caritas di Pavia, intitolato "Pavimenti appiccicosi," mette in luce la natura intergenerazionale della povertà. L’obiettivo è dunque spezzare questa catena, intervenendo soprattutto sui giovani, contrastando la povertà educativa e cercando di offrire opportunità di emancipazione. L’assistenzialismo da solo non basta: è necessario costruire una prospettiva di riscatto sociale e autonomia.

A Pavia, la Caritas sta moltiplicando gli sforzi per rispondere a questo bisogno crescente. Attraverso pacchi alimentari, il Centro d’ascolto e informazioni su come risparmiare, l’organizzazione cerca di sostenere chi si trova in difficoltà economica. Ma il lavoro della Caritas va oltre l’assistenza materiale: c’è l’impegno a creare una rete con altre istituzioni e associazioni del territorio per aiutare chi si vergogna di chiedere aiuto e rendere le persone protagoniste attive del proprio riscatto, nonostante le loro fragilità.

Questa situazione si inserisce in un contesto nazionale in cui la povertà ha ormai assunto un carattere strutturale, arrivando a interessare quasi il 10% della popolazione italiana. Le proiezioni parlano di cinque generazioni necessarie per raggiungere un livello di reddito medio, segno che l’ascensore sociale, una volta simbolo di possibilità di riscatto, è ormai bloccato. Di fronte a questo, l'unica soluzione è potenziare le reti di supporto e creare strategie di lungo periodo che possano offrire ai più vulnerabili una via d’uscita concreta dalla povertà.