Il Calzaturificio Moreschi di Vigevano Dichiarato Fallito: "Non è una Sorpresa"
Lo storico calzaturificio Moreschi di Vigevano è stato dichiarato fallito dalla prima sezione civile del Tribunale di Pavia
La decisione è arrivata in seguito alle richieste di 16 creditori, tra fornitori e dipendenti, che hanno ottenuto la liquidazione giudiziale dell'azienda. Stefano Gorgoni, commercialista di Pavia, è stato nominato curatore fallimentare. L’esame dello stato passivo dell’azienda è stato fissato per il 4 dicembre prossimo davanti al giudice delegato Mariaelena Cunati.
Fondata nel 1946, Moreschi è diventata uno dei marchi più rinomati a livello mondiale nel settore delle calzature da uomo. Tuttavia, la notizia del fallimento non ha sorpreso molti, dato che la situazione critica dell'azienda era già evidente con i recenti licenziamenti degli ultimi 59 operai nello stabilimento di via Cararola e con la disputa legale con Cotto, società alla quale Moreschi aveva venduto lo stabilimento per 8 milioni di euro senza però pagare venti mensilità di affitto.
«Siamo di fronte a un triste epilogo per una realtà aziendale iconica», ha dichiarato il sindaco di Vigevano, Andrea Ceffa. Tuttavia, Ceffa ha sottolineato che la liquidazione giudiziale offrirà maggiore sicurezza a fornitori e dipendenti rispetto ai mesi di incertezza passati. Il marchio Moreschi, che fa parte della liquidazione, potrebbe essere ceduto con l’azienda, con un suo ramo o anche separatamente. «L’auspicio – ha concluso Ceffa – è che qualche imprenditore rilevi il marchio, creando così nuove opportunità».
Michele Fucci, della Filctem Cgil di Pavia, ha spiegato che il fallimento è stato causato dai decreti ingiuntivi presentati da fornitori e dipendenti a cui l’azienda non ha mai risposto. Fucci ha criticato la nuova gestione per la mancanza di un piano industriale credibile e per l'assenza di strategie chiare per il rilancio dell'azienda e del marchio.
Con l’arrivo del fondo Hurleys, rappresentato legalmente da Guido Scalfi, i dipendenti erano oltre 200; oggi ne restano solo 21, con molti operai che hanno lasciato l'azienda per mancanza di prospettive. La produzione a Vigevano si è fermata e sono stati effettuati i licenziamenti. «Questo epilogo – ha aggiunto Fucci – non mi ha sorpreso affatto. La mole di debiti, soprattutto con le banche, non è stata ripianata, così come non è stata risolta la situazione dei dipendenti. Informeremo i lavoratori dell’accaduto – ha concluso Fucci – in modo che possano insinuarsi nel fallimento e vedersi riconosciuti i crediti vantati».