Intervista a Simona Viciani
Presidente della Associazione Arte 17 e figlia del grande maestro della pittura pavese Gigi Viciani
- Simona, ci racconti come è nato l’amore per la pittura di tuo padre Gigi Viciani?
Mio papà Gigi era l’allievo più giovane della scuola di arte applicata di Pavia, aveva addirittura avuto una dispensa dalla sua scuola elementare, era l’unico bambino tra gli adulti che frequentavano la scuola d’arte. Ha avuto il privilegio di avere come maestri Gino Testae Pino Sacchi, l’uno pittore e l’altro scultore di gran pregio.
Nel corso della sua lunga e intensa attività ha ricevuto la benemerenza di San Siro nel 2011 per meriti artistici.
- Gigi era un artista poliedrico, la pittura era il suo primo amore ma era amante anche della musica, parlaci di questa sua ulteriore passione.
Senza mai accantonare del tutto la pittura, mio padre Gigi si è dedicato anche alla musica, fondando un gruppo all’ inizio degli anni ’60, ha inciso sette dischi tra cui una cover di un successo dei Rolling Stones.
Ha fatto parte dell’orchestra di Angelino Rossi e Marino Barreto, ha suonato con i più grandi, tra cui Ornella Vanoni, Mina, Ombretta Colli…alla Bussola e alla Capannina.
- Cosa ha spinto Gigi a fondare l’assocazione Arte !7 e cosa ha spinto te a raccogliere la sua eredità?
Da ragazzo mio padre era uno dei soci della P.I.P.A, storica associazione pavese in vicolo del senatore allora, crescendo, forte di questa esperienza ha tratto l’idea di creare un luogo a Pavia dove ci si potesse incontrare, chiacchierare, semplicemente passare per un caffè e dove al contempo creare dei piccoli eventi, concerti, presentazioni letterarie ed ra ormai consuetudine che il sabato pomeriggio mio padre dipingesse dal vero e che lo desiderasse poteva passare a vederlo dipingere.
Abbiamo aperto nel 2004 in Piazza Cavagneria, sono passati da noi molti personaggi, ad esempo Fernanda Pivano, Pinketts, Gerard Malanga.
Io ho preso il suo testimone innanzitutto perché sono la sua fan numero uno e perchè la sua arte non sia dispersa. Adesso siamo in vicolo Longobardi, in un piccolo ma caratteristico luogo, dove ci si può naturalmente associare o solo passare per un saluto. E’ un piccolo “nido” di Gigi
- Il concorso Viciani – Valdata è ormai un appuntamento annuale, ci sveli qualcosa della edizione di quest’anno?
Certamente, questa è la tredicesima edizione, i temi che abbiamo proposto quest’anno sono: la lontananza, la cittò che vorrei e “Il re è nudo”. Per tutte le informazioni e le modalità di iscrizione si può scrivere a
E’ in programma per ottobre anche il concorso letterario “Il mio verso libero” edizione 2024, anche qui sono già aperte le iscrizioni.
- Cosa ha significato, e significa, per te avere avuto un papà artista?
Ha significato “il mondo”, quello che mio padre mi ha tramandato nel DNA è l’amore per la libertà.
Le ali, sì, mio papà mi ha dato le ali.
Intervista di Barbara Quaroni