Intervista a Laura Morniroli: tra esoterismo e amore nel romanzo A metà tra il cielo e la terra
Scopriamo il mondo tra sogno e realtà creato da Laura Morniroli, dove amore e spiritualità si incontrano nel suggestivo borgo di Molini di Triora.
Oggi abbiamo il piacere di parlare con Laura Morniroli, autrice di A metà tra il cielo e la terra, un romanzo che si muove tra dimensioni esoteriche e umane, cercando di unire l’amore e il senso di appartenenza con una profonda esplorazione spirituale. Ambientato nel suggestivo paese di Molini di Triora, il libro ci racconta di sogni, aspirazioni, e dell’importanza di un cammino equilibrato verso la felicità.
Com’è nato il titolo del suo libro? Il titolo rappresenta esattamente quello spazio in cui viviamo, tra la vita terrena e le nostre ambizioni più alte. L’ho scelto pensando a come ognuno di noi abbia delle mete da raggiungere per essere felice, e desideravo che fossero accessibili e vere, senza forzature. La felicità, secondo me, deve essere raggiunta con calma e consapevolezza.
Come descriverebbe l’atmosfera della storia? La mia storia ha un’atmosfera intima e delicata, quasi come un paesaggio dipinto in pastello. Racconto una storia d’amore che si sviluppa con dolcezza e prudenza. I protagonisti non si buttano in amori avventati: c’è rispetto e riservatezza, valori che oggi sembrano scomparire tra le relazioni rappresentate sui social. Volevo un amore semplice e autentico, che faccia sentire il lettore quasi parte di quel mondo.
Da cosa ha tratto ispirazione per scrivere questo romanzo? La mia passione per l’esoterismo mi ha influenzata profondamente. Ho iniziato a interessarmi di percezioni extrasensoriali già da bambina, e ho scoperto presto il libro L'ignoto in noi di Massimo Inardi, che mi ha ispirata moltissimo. Questo mi ha aperto alla comprensione di un mondo interiore e invisibile, che spesso è difficile da spiegare. Anche i Tarocchi hanno avuto un ruolo nella mia formazione, e ho voluto integrare questa dimensione nel romanzo.
Come ha scelto l’ambientazione del romanzo? Molini di Triora, in Valle Argentina, è un luogo che porto nel cuore. È un paesino a 600 metri di altezza, immerso nella natura e con un’atmosfera quasi incantata. Il torrente Argentina, che attraversa il paese, diventa nel libro quasi un personaggio vivente, sempre presente e attento. Ho svolto ricerche sull’Inquisizione, un periodo storico che ha toccato anche questa valle e ha lasciato tracce profonde. Ho voluto mescolare storia e leggenda, creando un racconto che fosse anche un documento storico.
Quali sono i tratti distintivi dei personaggi del romanzo? I miei personaggi sono caratterizzati da una timidezza e un’introspezione che riflettono la mia visione del mondo. Non si tratta di eroi, ma di persone comuni che affrontano sfide con delicatezza. Nel mio processo creativo, prima immagino il loro mondo interiore, i loro sogni e il tempo in cui vivono. Le loro personalità si rivelano man mano, come pezzi di un puzzle che prende forma pagina dopo pagina.
Qual è il messaggio che vorrebbe trasmettere al lettore? Vorrei che il mio libro fosse un inno alla tenerezza e al rispetto. Credo che il mondo abbia bisogno di più compassione, meno aggressività, e che solo attraverso il rispetto e la gentilezza possiamo creare legami veri. Nel libro, c’è anche una riflessione sul valore degli animali e sull’amore incondizionato che ci donano. Racconto di un cane che viene rifiutato dopo la morte del suo padrone: una situazione triste, ma che serve a riflettere sul valore dell’amore e del rispetto.
Ha in mente un seguito per il libro? Sì, molti lettori mi hanno chiesto di proseguire la storia, lasciata volutamente in sospeso per creare un filo che possa riallacciarsi e continuare a raccontare nuovi eventi. Il seguito sarà ambientato ancora a Molini di Triora e permetterà di approfondire le vite dei personaggi e i temi già presenti.
Con questa intervista, Laura Morniroli ci invita a un viaggio che si muove tra mondi visibili e invisibili, un percorso verso la felicità che tutti possono intraprendere.