Infermieri in protesta a Pavia contro l'introduzione dell'assistente infermiere
Stefano Signoretti: "Un rischio per la qualità dell'assistenza sanitaria"
Sabato 12 ottobre, gli infermieri di Pavia sono scesi in piazza per manifestare contro l'introduzione di una nuova figura professionale in sanità, l'assistente infermiere. Tra i portavoce della protesta, Stefano Signoretti, infermiere specialista vulnologo a Pavia, ha espresso profonde preoccupazioni riguardo alla qualità dell’assistenza sanitaria che potrebbe risentire di questa decisione.
Signoretti ha spiegato come la professione infermieristica abbia fatto un salto di qualità dal 1999, con una formazione universitaria strutturata, che include lauree, specializzazioni e dottorati, portando ad un’assistenza sanitaria di alto livello. Un esempio evidente di questo progresso è stato l’affrontare la pandemia di Covid-19 nel 2020, dove la preparazione degli infermieri italiani si è dimostrata cruciale. Tuttavia, l'introduzione della figura dell'assistente infermiere, che non avrebbe la medesima formazione universitaria, rischia di abbassare gli standard qualitativi dell'assistenza. "Stiamo tornando indietro di 30 anni", ha dichiarato Signoretti, preoccupato che questa figura possa somministrare farmaci senza una preparazione adeguata, mettendo a rischio la vita dei pazienti.
L’infermiere specialista Bellingeri, presente alla manifestazione, ha sottolineato come questa sia una risposta affrettata alla crisi infermieristica e al calo delle iscrizioni universitarie nel settore. “Più si abbassa la formazione, più aumentano le complicanze e i rischi per la salute”, ha affermato, evidenziando anche le difficoltà linguistiche che alcuni assistenti potrebbero incontrare, specialmente quelli provenienti da Paesi esterni all’UE, complicando ulteriormente l’assistenza ai pazienti.
La manifestazione si è conclusa con un appello al governo per un incremento degli infermieri qualificati e un miglioramento delle condizioni lavorative ed economiche della categoria, piuttosto che l'introduzione di personale meno preparato.