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Il Muro del Ricordo: Pavia Omaggia Marco Simoncelli

Un murale in via Alzaia celebra il talento e la passione del campione scomparso, rivivendo le tappe della sua straordinaria carriera e il legame indissolubile con i suoi fan.

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Marco Simoncelli: Un Ricordo Indelebile a Pavia

Pavia è una città d’arte di bellezza ineguagliabile, ma per chi come me ha amato ed ama ancora Marco Simoncelli, c’è un luogo speciale: un murale in via Alzaia dedicato alla sua memoria.

Mi accingo a scrivere queste righe con grande emozione e dedizione, ricordando il nostro caro "SIC58", come veniva affettuosamente soprannominato.

Marco Simoncelli nacque a Cattolica il 20 gennaio 1987, ma visse a Coriano, in provincia di Rimini. I suoi genitori gestivano una gelateria, e suo padre era un grande appassionato di moto e corse. All’età di quattro anni, per Natale, Marco ricevette in regalo la sua prima minicross, una Suzuki 50, e da quel momento non smise più di "sgasare", come amava dire lui stesso.

Partecipò a numerose gare, ma fu nel 2004, con il team di Fiorenzo Caponera, che conquistò la sua prima Pole Position, vincendo il Campionato del mondo in 125 a Jerez. Nel 2006 avvenne il passaggio alla classe 250 con il Team Metis Gilera. Nonostante una stagione difficile, piena di incomprensioni con il team e il capotecnico, Marco non si arrese.

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Nel 2007, la Gilera gli tolse la moto ufficiale, assegnandogli una LE del 2005. Fu in quel periodo che iniziò a collaborare con Aligi Deganello, un tecnico che si rivelò fondamentale per il suo futuro. L'anno successivo, la Gilera gli restituì una LE più aggiornata, e Marco conquistò la sua prima Pole Position e il suo primo podio nel Gran Premio del Portogallo. Al Mugello, nel GP di casa, arrivò la sua prima vittoria nella quarto di litro. A metà stagione, dato che era in testa al Campionato, la Gilera gli diede la moto RSA ufficiale. Concludendo l'anno con sette Pole Position, sei vittorie, dodici podi e il titolo di Campione del Mondo con una gara di anticipo.

Il 2009 fu un anno difficile per Marco: una settimana prima dell'inizio del Campionato, si ruppe lo scafoide mentre si allenava con la moto da cross. Nonostante tutto, affrontò la stagione con coraggio e determinazione.

Nel 2010, fece il grande salto in MotoGP, passando alla Honda nel team di Fausto Gresini dopo tanti anni con il Gruppo Piaggio. Fu un anno molto impegnativo, poiché il livello della MotoGP era estremamente alto. Nonostante ciò, Marco concluse la stagione all'ottavo posto nella classifica generale, con un quarto posto come miglior risultato.

Nel 2011, ancora con il team di Fausto Gresini, ma con una fornitura di moto ufficiale del team HRC, Marco continuò a migliorare. Quell’anno si piazzò sesto nella classifica generale, conquistando due Pole Position e due podi nella classe regina, tra cui un terzo posto a Brno e un secondo a Phillip Island, il miglior risultato della sua carriera in MotoGP, a un passo dalla vittoria.

Il 23 ottobre 2011, il mondo del Motorsport e tutti coloro che lo amavano persero per sempre Marco Simoncelli, vittima di un terribile incidente sul circuito di Sepang, in Malesia.

Ricordo quel momento con grande dolore. Ero a casa in Sicilia, all'ora di pranzo. Mio padre, appassionato di MotoGP, esclamò: "Nooooo, Simoncelli!" Mi precipitai davanti alla tv e assistemmo insieme, in diretta televisiva, alla tragica caduta di Marco sull’asfalto. Il casco che gli si tolse, e dopo quaranta interminabili minuti, arrivò l'annuncio della sua morte. Quel giorno avrebbe dovuto essere speciale per me, era prevista la festa della mia laurea, ma si trasformò in una delle giornate più tristi della mia vita. Il ricordo di quella festa è sfumato, offuscato dalle lacrime versate per Marco.

Concludo questo articolo con molta commozione e nostalgia, pensando a Marco e a mio padre che mi guardano dal cielo. Mi piace immaginarli insieme, a sgasare su una pista, visto che entrambi hanno dedicato la loro vita ai motori.

Di  Corradina Triberio