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Commercio e università: Pavia si risveglia con il ritorno degli studenti

Il ritorno degli studenti universitari porta nuova linfa al commercio pavese: bar, supermercati, librerie e servizi ritrovano slancio con l’inizio del nuovo anno accademico

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PAVIA – Settembre, a Pavia, non è solo il mese della ripresa scolastica. È soprattutto il momento in cui la città cambia volto grazie al ritorno degli studenti universitari. Dopo un agosto quasi sospeso, tra serrande abbassate e vie semideserte, l’arrivo di migliaia di giovani segna la vera “riapertura” per il commercio locale.

Secondo i dati dell’Università di Pavia, gli iscritti superano i 24 mila, di cui oltre la metà fuori sede. Una popolazione giovane che si riversa tra le strade del centro, nei quartieri limitrofi e in provincia, trasformandosi in un motore economico che alimenta bar, supermercati, copisterie, librerie e servizi di ogni genere.

Una città che cambia ritmo

Il contrasto è evidente. Nei mesi estivi i commercianti devono fare i conti con incassi ridotti e un flusso minimo di clienti. Con settembre, però, l’atmosfera si ribalta: le piazze tornano a riempirsi, i mezzi pubblici si affollano e le vetrine si illuminano di nuove proposte.

I settori più influenzati

I primi a beneficiarne sono i bar e i locali: colazioni al volo prima delle lezioni, pranzi veloci e aperitivi animano le giornate. Cresce anche la domanda nei supermercati e nei minimarket, con attenzione ai prodotti economici e pronti da consumare.

Non mancano ricadute su copisterie e librerie, che vedono un’impennata di richieste di stampe e testi universitari, mentre il mercato degli affitti continua a incidere pesantemente sull’economia cittadina, spostando flussi di spesa nei diversi quartieri.

Le nuove abitudini degli studenti

Il 2025 racconta una generazione di studenti più attenta a spesa e sostenibilità. Si moltiplicano le piattaforme per il second hand, i gruppi social per la compravendita di libri usati e l’utilizzo di app di delivery per pasti veloci. Aumentano anche gli spazi condivisi, dalle biblioteche ai coworking, che creano nuove opportunità per il commercio legato al food & beverage.

Un indotto milionario

Secondo le stime regionali, l’università porta a Pavia un indotto di decine di milioni di euro ogni anno. Una ricchezza che non si limita al centro storico ma coinvolge quartieri, comuni vicini e attività di servizio: dalle lavanderie alle palestre, fino ai negozi di elettronica.

Una colonna portante dell’economia pavese

L’arrivo degli studenti non è soltanto un evento accademico. È un fenomeno che ridefinisce i consumi, sostiene centinaia di attività e contribuisce a mantenere viva l’identità commerciale della città. Settembre, per Pavia, non segna semplicemente la fine delle vacanze: rappresenta l’inizio di una nuova stagione economica, scandita dal passo veloce di chi ogni mattina attraversa il cortile dell’università con un libro sotto braccio.

M.L.