Autovelox nel caos: migliaia di multe a rischio annullamento in provincia di Pavia
Senza omologazione, i dispositivi fissi per il controllo della velocità rischiano di diventare inutilizzabili: incertezza normativa e mancato decreto aggravano la situazione.
In provincia di Pavia si fa sempre più evidente l'effetto domino delle recenti decisioni della Corte di Cassazione riguardo agli autovelox. Le multe emesse da dispositivi approvati ma mai formalmente omologati sono a rischio annullamento, con gravi ripercussioni sia per le amministrazioni locali che per i cittadini coinvolti.
Sul territorio pavese sono attualmente attive 17 postazioni fisse, dislocate tra strade provinciali e comunali, da cui derivano ogni anno circa 60mila sanzioni. Si tratta di un giro d'affari da quasi 10 milioni di euro, che oggi appare fortemente compromesso. L’assenza della documentazione completa – in particolare dei certificati di omologazione – sta già portando all’annullamento di numerosi verbali.
Il problema nasce da un vuoto normativo mai risolto. Un decreto del Ministero dei Trasporti, che avrebbe dovuto chiarire la validità degli autovelox installati dopo il 2017, è stato sospeso poco prima della sua entrata in vigore. Tale misura avrebbe reso automaticamente regolari gli apparecchi già approvati e sottoposti a taratura secondo gli standard più recenti. La mancata pubblicazione del provvedimento ha però lasciato la questione in sospeso.
Nel frattempo, le sentenze emesse dalla Suprema Corte stanno mettendo in discussione l’intero sistema di controllo elettronico della velocità. Le autorità locali si trovano ora a dover fronteggiare un’ondata di ricorsi, mentre cresce l’incertezza sul futuro delle installazioni esistenti.
Il caso più emblematico è quello di Gambolò, dove nel 2024 un singolo impianto ha generato oltre 60mila sanzioni, di cui migliaia sono già oggetto di contestazione. L’apparecchio è stato successivamente disattivato, ma resta il dubbio sulla legittimità delle multe precedenti.
Il dibattito si sposta ora sul piano nazionale, dove si attende una risposta definitiva da parte del governo per evitare il collasso del sistema sanzionatorio e salvaguardare la credibilità degli strumenti di controllo della sicurezza stradale.