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Pavia, maxi sequestro: scoperte 7 tonnellate di tabacco di contrabbando

La Guardia di Finanza intercetta un tir nell’area industriale tra Certosa e Borgarello: il carico illecito avrebbe fruttato circa 2 milioni di euro

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Quando i militari della Guardia di Finanza hanno varcato l’ingresso dell’area industriale tra Certosa di Pavia e Borgarello, nessuno immaginava che quel tir parcheggiato da giorni, apparentemente anonimo, potesse nascondere uno dei carichi di contrabbando più imponenti degli ultimi mesi.

A insospettire le pattuglie, impegnate nei consueti controlli sul territorio, è stato un dettaglio minimo: piccole scaglie di tabacco sul terreno, come se il mezzo avesse perso qualcosa lungo il viaggio. Un indizio che, letto con occhio esperto, meritava un approfondimento.

La scena che si è presentata dopo l’apertura del rimorchio ha confermato ogni sospetto. Dietro una serie di materiali sistemati ad arte per confondere l’ispezione, erano accatastati sacchi e imballi con oltre sette tonnellate di tabacco lavorato, pronto per essere trasformato in milioni di sigarette contraffatte. Una filiera parallela che, una volta immessa sul mercato, avrebbe generato circa 2 milioni di euro di introiti illeciti.

Il camion risultava riconducibile a un cittadino polacco, ora denunciato per contrabbando aggravato e produzione di marchi falsificati. Secondo gli investigatori, non si trattava di un trasporto isolato: il mezzo potrebbe essere parte di una rete internazionale che rifornisce laboratori clandestini attivi nel Nord Italia.

L’intervento è stato definito dagli inquirenti un colpo significativo per diversi motivi. Da un lato, priva le organizzazioni criminali di un ingente profitto; dall’altro, protegge l’erario dell’evasione delle accise non versate su un carico di queste dimensioni. Ma c’è anche un tema di tutela della salute, spesso sottovalutato: le sigarette prodotte in modo clandestino sono prive di controlli e realizzate con tabacchi e additivi di dubbia provenienza.

Ora gli investigatori stanno ricostruendo i movimenti del tir e la catena logistica che ha permesso al carico di arrivare fino alle porte di Pavia. Un lavoro paziente che, nelle prossime settimane, potrebbe aprire nuove piste su una rete ben organizzata.

Il tabacco, intanto, è stato posto sotto sequestro. In quell’area industriale dove tutto è iniziato con poche briciole di foglie cadute a terra, resta il silenzio di un maxi sequestro che racconta molto più di un semplice trasporto irregolare: racconta un’economia sommersa che viaggia su ruote, nella speranza di non essere mai notata.