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Droni per le consegne: la rivoluzione parte da Dublino e punta anche all’Italia

Come Manna sta trasformando il delivery irlandese e quando potremo vedere servizi simili nel nostro Paese

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Ricevere un cappuccino caldo o una spesa urgente direttamente dal cielo non è più fantascienza. A Dublino questa scena è ormai parte della vita quotidiana grazie a Manna, startup irlandese fondata nel 2019 dall’imprenditore Bobby Healy. Diverse piattaforme internazionali come Deliveroo, Just Eat e DoorDash sfruttano già la sua rete logistica aerea per velocizzare la consegna di cibi e piccoli oggetti.

Manna è diventata uno dei simboli dell’ecosistema innovativo irlandese, sostenuta anche da Enterprise Ireland, l’agenzia nazionale che accompagna le startup locali verso la crescita globale. Durante l’evento Startup Thinking Irish Chapter organizzato dagli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano, è stato possibile osservare dal vivo uno dei loro hub di decollo nella periferia di Dublino, con droni in attività continua.

Dalla pandemia alla normalità: la nascita del servizio

Quando Healy presentò per la prima volta il progetto ai regolatori irlandesi, le regole erano ancora poco chiare. L’emergenza pandemica cambiò però tutto: Manna fu autorizzata a distribuire medicinali e beni essenziali agli anziani confinati in casa. Questo periodo fu determinante per mostrare affidabilità e sicurezza, riducendo lo scetticismo iniziale verso i droni.
Oggi, dopo oltre 200.000 voli, l’azienda non ha registrato incidenti né perdite di controllo.

Tecnologia, ridondanza e sicurezza avanzata

I droni Manna sono progettati per operare secondo gli standard europei EASA e includono ridondanza su tutti i componenti critici. Ogni veicolo trasporta fino a 2,5 kg e integra sistemi multipli per gestire idraulica, energia e software.
Fra gli elementi distintivi c’è un paracadute automatico, che permette un atterraggio protetto in caso di guasto serio.

Le basi operative sono distribuite per servire aree più estese — fino a 120.000 persone in un raggio di 3 km — e per evitare congestioni in un unico punto. Se nel 2020 un volo richiedeva sette operatori, oggi un singolo dispatcher può supervisionare fino a dieci droni contemporaneamente, intervenendo solo attraverso tre comandi principali: interruzione, atterraggio forzato e rilascio del paracadute.

Come avviene la consegna

Il drone non tocca terra: scende a circa 15 metri di altezza, apre un portello e cala il pacco tramite un cavo. Luci e telecamere assicurano che il terreno sia libero da persone. Una volta rilasciato il contenuto, il drone risale e rientra alla base.
Questo metodo risulta sorprendentemente silenzioso e adatto anche a prodotti fragili come il caffè, che viene trasportato in speciali contenitori progettati per evitare fuoriuscite.

Il servizio è molto apprezzato soprattutto dai più giovani, disposti a pagare circa 4,20 € per ricevere un prodotto in pochissimi minuti. Nelle aree meno benestanti l’entusiasmo non è minore: quando a Balbriggan, una cittadina vicino Dublino, il servizio è stato sospeso, i residenti hanno protestato per riaverlo.

E in Italia? Quando arriveranno servizi simili

L’arrivo di un servizio di consegna con droni su larga scala in Italia dipenderà principalmente dal quadro normativo.
L’ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) ha già pubblicato linee guida allineate all’EASA e diverse sperimentazioni sono in corso, soprattutto in aree a bassa densità urbana. In Italia i primi servizi commerciali potrebbero diventare operativi:

  • dal 2026 in piccoli comuni o zone industriali, dove la gestione dello spazio aereo è più semplice
  • tra il 2027 e il 2028 nelle città medio-grandi, in base all’evoluzione delle autorizzazioni BVLOS (volo oltre la linea visiva)
  • in grandi metropoli come Milano e Roma entro la fine del decennio, se verranno create “corsie aeree” dedicate al delivery

Alcune sperimentazioni italiane sono già avviate: consegne di farmaci, trasporto urgente di campioni medici e test logistici con operatori nazionali della distribuzione. Il modello irlandese di Manna è osservato con particolare interesse, perché dimostra che una rete dronistica stabile può operare quotidianamente senza problemi.